Il ruolo fondamentale del sociosanitario, ed in particolare degli enti non profit, nella servizi territoriali per le fragilità è stato tema centrale di “Sanità e sociosanità territoriale”, convegno di venerdì 12 luglio al Cottolengo di Torino a cura di Uneba Lombardia e Uneba Piemonte.
LA FRAGILITA’ AL CENTRO DELLA NUOVA SANITA’ TERRITORIALE
Se da un lato Antonio Sebastiano (Osservatorio Rsa Liuc) ha evidenziato che le Rsa sono indispensabili oggi, visti i numeri degli anziani non autosufficienti, ed anzi l’Italia è carente sia per posti letto che per investimento pubblico nel settore, dall’altro il presidente nazionale Uneba Franco Massi ha evidenziato la necessità che le Rsa e le altre strutture evolvano in centri multiservizi, in grado di dare pluralità di risposte a pluralità di bisogni. Massi ha anche ribadito la necessità per gli enti di avere norme certe. Un esempio? Sulla titolarità delle rette per le persone con Alzheimer accolte in struttura residenziale. Un tema su cui Uneba ha rivolto un appello a Governo e Regioni per un pronto intervento chiarificatore e ha preso diretti contatti con i partiti e gruppi parlamentari.
Lo sguardo attento alla fragilità e la centralità della persona, del resto, sono irrinunciabili per il non profit, come ha evidenziato Carmine Arice, padre generale del Cottolengo.
A rappresentare la Regione Piemonte, hanno partecipato al convegno l’assessore alla sanità Federico Riboldi e l’assessore al personale Gian Luca Vignale: entrambi hanno manifestato ampio interesse rispetto al ruolo del sociosanitario nella sanità territoriale.
Come ha evidenziato Marco Petrillo della commissione fiscale Uneba, la Riforma del Terzo Settore non è ancora completata e quindi le Onlus sono ancora nell’incertezza riguardo al loro futuro e in particolare sulla scelte se diventare Ente del Terzo Settore o Impresa Sociale o addirittura restare fuori dal perimetro della Riforma.
Il presidente di Uneba Piemonte Amedeo Prevete e il presidente di Uneba Lombardia Luca Degani hanno quindi ribadito la necessità che le pubbliche amministrazioni svolgano un’azione programmatoria che metta a sistema le varie riforme – Pnrr, Legge Anziani, Riforma del Terzo Settore…- così da dare certezze nello sviluppo dei servizi residenziali, diurni, domiciliari.